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massimo gramellini

Carissimo Massimo Gramellini, ho il (dis)piacere di leggere oggi il tuo editoriale sulla prima pagina della Stampa (quella cartacea però).

Mi presento, in base ai tuoi parametri ti sembrerò un extraterrestre, un supereroe dotato di poteri speciali, probabilmente ipnotizzo il mio prossimo con la sola imposizione del mio mouse …

Ma, mio caro Massimo Gramellini, io, tra Linkedin, Facebook, Viadeo, Xing, Twitter, FriendFeed, Flickr, ed altri moderni social network di cui tu sicuramente ignori il nome, arrivo a ben oltre 25.000 “amici” diretti … e proseguo, ovviamente! Qualcuno (in rete) dice che per me la legge di Dunbar è un eufemismo, io dico che se Dumbar avesse vissuto nell’era dei social network, oggi farebbe il panettiere.

Ma torniamo a noi, caro Massimo Gramellini, forse hai ragione tu il termini “amici” oltre che da Maria de Filippi è stato abusato anche dai social network, forse sarebbe meglio parlare di “semplici conoscenti come si Faceva con Sturmtruppen:

Amici o Nemici?: solo semplici conoscenti … ricordi il vecchio adagio ?

Mi dispiace invece che strumentalmente, e solo per fare l’ennesimo finto scoop contro internet non vuoi capire il lato positivo di tutto ciò !!! Grazie ai contatti umani scaturiti dalla mole miei miei “semplici conoscenti” negli ultimi 5 anni la mia vita si è rivoluzionata: professionalmente sono riuscito a fondare ben due società, sono entrato nei consigli di amministrazione di tre aziende … e tanto altro che non racconto per non tediarti … ma non solo …

Personalmente ho anche rivoluzionato la mia vita sociale, legata alle amicizie della scuola e del lavoro, ed ho trovato decine di nuovi e veri amici e presto ci sarà anche una svolta epocale che per i curiosi lascio ancora avvolta nel mistero …

Che ci sia qualcuno che ti “vende gli amici” succede da sempre, succede anche di comprare sesso andando a prostute ma questo non necessariamente mette in discussione il concetto di matrimonio. Quindi smettiamola di attaccarci ad ogni cosa pur di demonizzare la rete, forse ti sei sentito in difetto rispetto a Matrix dell’altra sera ed hai voluto sfruttare l’onda di curiosità che hanno generato con le allucinanti suggestioni che hanno voluto propinare all’italico teledipendente?

In qualsiasi caso, voglio essere magnanimo, e se ti può fare piacere, sia come uomo che come giornalista analogico, ti posso “prestare” (se però anche loro sono d’accordo) un po’ dei miei amici sui social network ed aiutarti ad approcciare nuovi amici (digitali).

Gratis però, tra di noi (digitali) si usa così.

9 Risposte

  1. roberto dadda

    Ho letto il pezzo e francamente lo trovo condivisibile, io ho un sacco di “amici” in rete, ma quelli che definirei tali nel mondo reale sono pochissimi, tu sei uno dei quelli. Non mi piace molto l’uso utilitaristico che molti fanno dei contatti che, come dici tu, ti sono serviti per fondare aziende e entrare in consigli di amministrazione, quello più che alla amicizia mi sembra più vicino alla massoneria o se vuoi al rotary o per qualche verso alle varie mafie.

    bob

  2. micheleficara

    daiiii Bob lo sai bene che questo articolo è strumentale !!!!

    eh eh eh …

    🙂

    (però quella del “mafioso digitale” mi mancava orvero … )

  3. roberto dadda

    Non so se tu sia qualche cosa si più dei retroscena, a me pare un discorso logico, certo che se tu dici che hai 25000 amici sarà difficile che qualcuno prenda sul serio la tua critica.

    bob

  4. micheleficara

    come dicevo … non tutti amici ma, anche semplici conoscenti …

    🙂

    sul dato assoluto numerico chi mi conosce ed ha visto i miei account sa bene di cosa parlo …

    chettidevodire, mi piacciono i social network ….

  5. luisa

    Complimenti Michele!
    mi piace quello che hai scritto.

    ma i “semplici conoscenti”, odiosi, che per motivi che non sto qui a raccontare,non si possono cancellare,me li vorrà qualcuno? 🙂

    gratis…sottinteso!!

  6. Franco Dalfovo

    Forse si dovrebbe partire dal concetto di amicizia al giorno d’oggi. L’amico di oggi è diverso da ieri. Ieri l’amico era PER FORZA sotto casa, al massimo dall’altra parte della città, forse qualcuno resisteva anche in regioni diverse.
    Ma come facciamo a dire che solo quelli vicini sono buoni amici? statisticamente è assurdo.

    Ora, senza nasconderci, il mondo è anche digitale. La rete è parte del mondo, si aggiunge a quello che è offline. Non possiamo dire “internet è una cosa a parte”. Il mondo è ANCHE internet.

    Un amico, può essere anche a New York, senza problemi. Chat, video chiamate, email, Facebook, poste, aerei, … teletrasporto.

    E quando -tutti,dai- ad un meeting diciamo “ciao, piacere” abbiamo automaticamente questa persona alla nostra lista di amici.

    Forse starebbe a noi stringere la mano più raramente, ma non vorremo passare per maleducati?! E poi, può sempre tornare comodo…

    Cambierò nel mio facebook la parola “Amici” con “Tazzine”; o forse inventerò una nuova parola per definirli, ma sono sicuro che rimarranno sempre la stessa cosa.

  7. micheleficara

    come dicevo nel post … ci sono amici e semplici conoscenti … poi sta a noi …

    🙂

    ma la possibilità che i media digitali ti danno di potere conoscere nuove menti e nuove realtà è il più bel regalo che potevano fare all’umanità …

    incredibile che l’uomo (una volta tanto) riesca a farsi del bene !!!