AL CIRCOLO DELLA STAMPA UN SUCCESSO IL CONVEGNO SUL CONFRONTO TRA GIORNALISMO ANALOGICO E DIGITALE

Michele Ficara Manganelli ha moderato il convegno al Circolo della Stampa di Milano
Michele Ficara Manganelli ha moderato il convegno al Circolo della Stampa di Milano

Ieri è stata una giornata storica a Milano.

Per la prima volta nella storia del Giornalismo Lombardo al Circolo della Stampa di Milano si è tenuto un confronto tra il giornalismo tradizionale (analogico) e quello Digitale.

Con un Panel di assoluta eccellenza, che vi garantisco ho fatto fatica a moderare, ed una sala gremita all’inverosimile ( oltre 250 presenze confermate tra presenti fisici e via internet) , abbiamo affrontato un confronto tra giornalismo digitale ed analogico che ha affrontato temi di scottante attualità:

Bella anche la diretta video dei lavori sul canale Assodigitale di Mogulus che ci ha permesso di essere in costante contatto con la rete ed i partecipanti che hanno deciso di essere digitalmente presenti e mandarci in chat suggerimenti e commenti sui temi in discussione.

Di seguito lo splendido pezzo di Valeria Nanni che ci racconta le fasi salienti dell’evento:

Internet rappresenta una svolta nel mondo della comunicazione e produce mutamenti anche nel mestiere dei giornalisti. Non c’è conflitto però tra vecchio e nuovo giornalismo, è semplicemente in atto la rivoluzione dell’informazione digitale. Con un computer e Internet ci si collega al mondo abbattendo due limiti della carta stampata, il tempo e lo spazio.
È quanto detto e discusso a Milano nel convegno sull’evoluzione digitale dell’informazione realizzato nel Circolo della Stampa a Palazzo Serbelloni, già nell’intervento introduttivo di Roberto Bonin, Presidente nazionale di GSA – Giornalisti Specializzati Associati.
«Dopo gli anni ‘90 Internet ha cominciato a rubare il numero di telespettatori aumentando quello dei navigatori in rete. – certifica Michele Ficara Manganelli, blogger e Presidente di Assodigitale, moderatore del convegno – La rete è composta da persone che conversano continuamente producendo la cosiddetta “informazione dal basso”. Non sempre questo genere di informazioni sono attendibili ed è qui che si qualifica la figura del giornalista che deve verificare della veridicità della notizia».
Ecco perché non c’è ragione di ritenere di seconda classe un giornalista on-line rispetto a quello tradizionale ed essere un buon giornalista significa solo farlo in maniera corretta a prescindere dal mezzo, raccontando ogni giorno fatti che poi diventano storia.
Anche il Prof. Franco Abruzzo, Docente di Diritto dell’Informazione, intervenuto al convegno rappresentando i giornalisti “di ieri”, confessa di usare il computer e di avere un giornale on-line, anch’egli pur protagonista di un modo ormai scomparso di raccogliere notizie, fatto di tipografi, telegrafi e telefoni pubblici, limitato nel tempo e nello spazio di una redazione.
Con Internet la notizia è veloce nel tempo e nello spazio e di contro si è investiti da informazioni per cui occorre fare gerarchia e sezione, lavoro che porta in primo piano il ruolo del giornalista.
«Il cambiamento è epocale ma- specifica Roberto Zarriello, esperto di nuovi media e autore di “Penne Digitali”- il giornalismo digitale non è il futuro, è l’oggi. Siamo nell’era della notizia digitale e bisogna rispondere nel migliore dei modi.

Solo da un legame tra passato e presente si costruisce qualcosa di importante per il futuro, salvaguardando la dignità professionale dei nuovi colleghi giornalisti digitali».
Internet ha permesso al giornalista di lavorare con una pluralità di fonti, di essere tempestivo nelle notizie precedendo giornali e televisioni, di essere cossmediale lavorando su più media, di rendere protagonista d’informazione occasionale il cittadino che riprende col proprio cellulare un avvenimento e lo invia a una redazione.
In particolare il convegno è stato ripreso in streaming dalla web tv Assodigitale e quindi seguibile in diretta su internet.
Al di la dei sentimentalismi malinconici verso la carta e la macchina da scrivere il mestiere del giornalista ha varcato la frontiera, sbarca sul web.
Valeria Nanni