Michele Ficara Manganelli e le sue tracce in rete

Nella foto sopra un Michele Ficara Manganelli la cui identità viene ricostruita da tutte le sue tracce illegalmente catturate in rete.

Avevo già parlato della costante violazione della propria Privacy in rete tempo fa in questo post e purtroppo vedo che non mi ero sbagliato …

Come dire… finchè non lo vedi con i tuoi occhi non ci credi ed il video di cui sopra, complimenti a Matteo Flora per il software fooldns, direi che spiega al di fuori di ogni metafora tutti i dati personali che (senza preavviso) vengono catturati e memorizzati in server al di fuori della legislazione italiana appena qualcuno di noi inizia a navigare “normalmente” in rete.

Ma non basta ancora, incredibilmente ed a sorpresa Repubblica pubblica una inchiesta di di FABIO TONACCI e MARCO MENSURATI dove si evidenziano foschi scenari alla Echelon (vi ricordate il grande fratello elettronico della CIA, ma di cui non si parla più da tempo) dove si dichiara espressamente:

Gli identikit conservati un anno e mezzo in 450mila server.

Chi va in rete viene inseguito da inserzioni dedicate.

Esiste un’operazione per disattivare il tracciamento ma è a carico dell’utente.

Gusti, orientamenti sessuali e religiosi.

Il problema è ben più ampio e non riguarda solo i motori di ricerca e le multinazionali (che ti regalano i loro servizi digitali in cambio della tua privacy), ma vale per chiunque offra un servizio digitale e quindi per sua natura stessa tracciabile a priori senza che esista una chiara e condivisa NORMATIVA INTERNAZIONALE che limiti e regolamenti in maniera precisa questa facoltà di spiarci in ogni momento ed istante.

Sinceramente non mi piace per nulla che la rete internet continui ad essere territorio di nessuno dove valga solo la legge della multinazionale più forte, e manchino le più elementari regole sulla concorrenza e sull’abuso di posizione dominate (pensate appositamente per la rete).

E tutto ciò  in ossequio al folle principio (che non si sa bene come) la rete sia un luogo dove come per magia si sia tutti buoni e nessuno se ne voglia approfittare.

L’utopia digitale di una rete senza regole certe per tutti è follia pura diffidare sempre quindi da chi si spaccia da paladino e difensore della Privacy e della Democrazia (digitale) solo ed unicamente per difendere i propri interessi economici.

4 Risposte

  1. Maurizio

    ho visto il video e l’articolo.
    sono molto perplesso per una serie di motivi:

    1_ è una marchetta bella e buona alla società di Matteo Flora al punto che si tratta di un filmato girato mesi fa e adesso in piena estate e con poche notizie viene rispolverato.

    2_ che google analitics tracciasse le pagine credo che nemmeno un infante non lo sapesse. in ogni caso lo si è sempre fatto. Chi non ricorda le giornate passate a spulciare gli ip nei server per verificare la provenienza delle visite?

    3_ covveri capire come viene messa in relazione la navigazione (e quindi il nome) su facebook visto che facebook NON usa google analitics.

    4_ e se anche fosse? insomma tutta questa privacy pretesa e poi impazziamo per foursquare che dice a tutti anche quando andiamo al gabinetto?

    Io rifiuto, perchè non sono stupido, le teorie complottiste.
    Si vive male ed è indice di scarsa intelligenza

  2. micheleficara

    Ciao Maurizio e grazie per il commento, ti rispondo per punti:

    1) può darsi ma comunque è un documento importante e ben venga la pubblicità per chi è così bravo

    2) a parte gli esperti del settore, ci sono milioni di navigatori in rete che non sanno minimamente che vengono “tracciati” in tutte le loro attività online ed il fatto che venisse “sempre fatto” non giustifica minimamente la cosa.

    3) per quello bastano i cookies che come sai lasciano tutti sempre abilitati e la spiegazione è comunque in fondo al video.

    4) l’uso di Foursquare ed affini è a mia discrezione, ovvero sono io CHE DECIDO COSA RENDERE PUBBLICO E COSA NO, e non accetto di essere tracciato in automatico senza potere avere il controllo di quanto viene registrato sulle mie attività digitali.

    Non è complottismo (purtroppo) è oggi triste realtà e forse l’intelligenza manca soprattutto a chi non si vuole porre certe domande.

  3. T1

    3) se sai cosa sono i cookie saprai anche che quelli di facebook non vanno certo a google…la “spiegazione” in fondo al video io non la vedo

    PS: strano che uno che si preoccupa come fai tu, poi aiuti google a raccoglier dati…